Ovunque e in nessun luogo
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Il Museo del Mare è ovunque e in nessun luogo. Si immagina pervasivo e in grado di collocarsi all'interno di contenitori istituzionali e non che vogliano accoglierne la progettualità, tanto permanente quanto temporanea. I due punti chiave, da cui la progettualità è nata e si sta sviluppando, sono Murano-Venezia, con lo studio permanente di Penzo+Fiore e Presicce-Acquarica (Lecce) con Altimetrica 104, nuovo run space del duo.
La sede principale della produzione del duo è Murano, con lo studio e il laboratorio del vetro, il dialogo con la laguna e la tradizione di una lavorazione tipica e millenaria.
"Continuiamo a scegliere l’isola come nostro luogo di lavoro. La metà di noi è nata a Murano, l’altra metà viene dall’ex municipio romano i cui abitanti fondarono la città. Se un’opera d’arte pensiamo sia fatta da un oggetto, da un concetto e da un processo, noi ci distinguiamo dall’artigianato tout court proprio perché il nostro lavoro si sposta consapevolmente all’interno di questo triangolo. Produciamo vetri, opere, pensiero, relazioni. Siamo esecutori: possiamo farlo plasmando vetro, scattando foto, tracciando segni, agendo il corpo attraverso la performance oppure la mente attraverso operazioni relazionali. La scrittura stessa è un aspetto della nostra visione artistica del vivere. La pratichiamo per conoscere e per approfondire quel mondo che ci fa da musa. Negli anni abbiamo prodotto scritte formate da chiodi di vetro; lampadari rezzonico rivisitati e fatti oscillare al palpito di candele accese; gioielli d’alta moda. Rivisitando tecniche storiche, abbiamo dato vita ad oggetti alchemici di sensibilità contemporanea. Poi abbiamo messo tutti a sedere intorno a tavoli di lavoro e riflessione, mescolando artisti, maestri vetrai e addetti ai lavori. Abbiamo scritto articoli monitorando rassegne sul vetro, visto conferenze americane in grado di sconquassare l’isola, conosciuto giovani universitari che hanno portato tecniche all’avanguardia nella logica millenaria della lavorazione del vetro" [Penzo+Fiore, Lifestyle Treasures]
A 447 miglia marine da Venezia, Altimetrica 104 è il run space che stiamo fondando come Penzo+Fiore, una sezione distaccata del nostro studio di Murano. Dopo gli anni berlinesi, tenendo sempre come fulcro il polo principale della nostra produzione che è Venezia, disegniamo con un giro di compasso una curva che ci ricollega ad un livello più profondo di noi, proiettato verso il mare, in grado di farci avvicinare al magico, alle radici classiche della cultura europea, ad uno sguardo più materico e pigmentato sul conoscibile.
Fulcro dei progetti che verranno sviluppati ad Altimetrica 104 è il mare, inteso come confine espanso, luogo dell’inesplorato, contenitore di terre sommerse. Punto di congiunzione e iato; frontiera, barriera liquida, conduttore.
Durante il periodo estivo sposteremo la nostra produzione in quella prua di pietra tra i due mari che è il Salento, nello specifico nella cittadina di Presicce, terra di ipogei. Il luogo da cui partiva l’olio da lampade per portare la luce in tutta Europa, olio prodotto nel buio del sottosuolo, in cui la piena luce del quarantesimo parallelo si mescola alla notte perenne dei sotterranei, diventa lo scenario ideale per immaginare un nuovo futuro che si lasci alle spalle il mondo cristallizzato e virtuale della pandemia, per riscoprire una dimensione del corpo, dello spazio e della relazione che abbia un fondamento umano e naturale denso e materico.
Con Altimetrica 104 si vogliono aprire nuovi contatti con un territorio che appare già permeato di cultura e tradizioni complesse e sedimentate, ideale per innestare nuovi processi intellettuali o semplicemente emotivi in grado di dialogare con il territorio. Uno scrigno di nuovi saperi, relazioni e sguardi che ci si propone di far nascere e intrecciare a partire da uno spazio domestico in cui far transitare artisti, curatori, galleristi appartenenti alla rete italiana ed europea che abbiamo creato negli anni.
Altimetrica 104 è l’altezza di Presicce sul livello del mare, la curva di livello che la colloca in una fascia di appartenenza segnando al contempo una distanza. Definisce se stessa come un avamposto verso l’ignoto, risponde alla necessità di trovare stimoli nuovi, rispondendo al richiamo forte del sud.
L'idea di fondare un Museo del Mare nasce nel 2020, in seguito all'acquisto del futuro run space di Presicce-Acquarica (Lecce) e della consapevolezza di abitare due poli (Venezia e Presicce appunto) strettamente legati alle sorti del mare.
MudMa, come suo primo progetto concreto, è co-organizzatore di "Terzo Paradiso al Lido di Venezia" anno di attività 2021-22 di Fondazione Pistoletto/Città dell'arte, Marina Bastianello Gallery e Marevivo Veneto.
La situazione generale, la necessità di prendere consapevolezza e posizione per un mondo che sta fatalmente cambiando, ci ha portato a voler indagare un elemento fondamentale della nostra vita, sia da un punto di vista scientifico che emozionale.
Lo scrittore Orhan Pamuk, nel luglio del 2016, diceva : “[…] il futuro dei musei è all’interno della nostra casa. La situazione è assai semplice: siamo stati abituati ad avere l’epica ma quello che ci serve sono i romanzi. Nei musei siamo stati abituati alla rappresentazione, ma quello che ci serve è l’espressione. Siamo stati abituati ad avere i monumenti, ma quello che ci serve sono le case. Nei musei avevamo la Storia, ma quello che ci serve sono le storie. Nei musei avevamo le nazioni, ma quello che ci serve sono le persone. Avevamo gruppi e fazioni nei musei, ma quello che ci serve sono gli individui”.
Personaggi da romanzo più che eroi epici, gli artisti contemporanei hanno bisogno di raccontarsi e di raccontare per dare forma e presenza a linguaggi dell’arte spesso complessi o sfuggenti, in grado di mettere in discussione un mondo che si può catturare solo a partire dalla semplice consapevolezza della complessità.
• Esposizioni come eventi temporanei realizzati in collaborazione con enti già esistenti, appartenenti tanto all'ambito marino quanto a quello dell'arte contemporanea.
• Singole opere da collocare all'interno di mostre collettive o in occasione di eventi dedicati, che declinino i concetti principali proposti dal museo.
• Laboratori/workshop/seminari/lectio magistralis rivolti ad accademie, istituti d’arte, scuole del territorio. Il tema portante diventa un pretesto per trasmettere quello che abbiamo imparato negli anni. Possibili proposte legate alle nostre competenze, in questa fase a titolo prettamente esemplificativo: I dispositivi artistico/relazionali nell’arte contemporanea – seminario o lectio magistralis. Il corpo/mente nella pratica performativa – workshop. Pensare in vetro tra tradizione e contemporaneità – seminario o workshop.
• Convegni, giornate di studio, incontri realizzati attraverso il coinvolgimento di esperti esterni per indagare il mare da un punto di vista biologico, fisico, letterario, politico.
Attualmente il Museo del mare è composto da una decina di opere già realizzate e da altrettante in via di realizzazione. L’espositivo può essere modulato in base agli spazi, con cui si tenderà sempre ad instaurare un dialogo basato sul site specific.
Seguendo le suggestioni di Pamuk la mostra, contenuta da un museo già attivo nel territorio, non deve essere un roboante luogo dell’epica, qualcosa di lontano dalla vita che ospita le gesta di eroi e miti del passato, ma il luogo del romanzo, quindi delle storie di chi vive realmente il mondo. Per questo le mostre non dovranno essere irraggiungibili ma fruibili e raccontate a chi ne farà parte. Per questo verranno affiancate da una serie di attività che le rendano vive e, in un certo senso, necessarie.
Contattaci all'indirizzo info@penzofiore.it per ulteriori informazioni sul progetto