Tra racconto e cultura del mare

2 giugno 2022 h. 10.30

Salone Nautico di Venezia – area talk – Spazio Thetis


Penzo+Fiore, Deep, intervento in vetro di Murano su boa, 2022, foto di Paolo Fiore

Cosa rende il mare ciò che è? Cosa ne determina il racconto, cosa ne garantisce la salvaguardia, come viene rappresentato dall'arte? Il progetto del MudMa si è creato quasi spontaneamente in noi per il desiderio di aprire uno spazio mentale di riflessione e ricerca sul mare, un tema così denso di implicazioni da poterci portare davvero lontano, nella nostra visione attuale del mondo.

Il Salone Nautico di Venezia quest’anno ha deciso di fare del tema della sostenibilità uno dei fulcri della sua riflessione. Ben venga, cogliamo la palla al balzo per attivare i nostri dispositivi della relazione, con l’obiettivo di innescare il nostro personale processo di avvicinamento alla sostenibilità, un insieme di visioni e pratiche che partano dalla cultura, dalla consapevolezza, dall’amore per il mito, per la profondità umana, per il nostro lato oscuro ed emotivo, per la nostra frivola passione per le spiagge. Come si tiene insieme tutto questo? Bateson nel suo sincretismo come sempre ci aiuta a pensare la complessità e a cercare di avvicinare sfere che sentiamo appartenerci e che disegnino una sottile trama di rimandi. Abbiamo costruito questo incontro così, pensando a quali fili ci sarebbe piaciuto tirare, quali relazioni intessere, come farci aiutare a pensare il mare.

Alla fine del talk andremo insieme a visitare “Stato marino”, l’installazione che abbiamo realizzato all’interno dello spazio chiamato “Moschea” dell’Arsenale Nord, piccolo scrigno delle nostre prime opere MudMa a vedere la luce.

Gianfranco Franz – “Homo sapiens sapiens, il grande predatore”

Professore ordinario di politiche per la sostenibilità e lo sviluppo locale all’Università di Ferrara, autore del libro “L’umanità a un bivio – il dilemma della sostenibilità a trent’anni da Rio de Janeiro”, il Prof. Franz ci aiuterà a sbrogliare la matassa della sostenibilità forte di una consapevolezza conquistata sul campo e di lungo periodo. “Per convincerci definitivamente della gravità della crisi ecologica in corso – scrive – dobbiamo prima metabolizzare la consapevolezza che Homo sapiens sapiens non è il figlio prediletto di tutti gli dei, ma il più efficace ed efferato (perché mai sazio) fra i grandi predatori del Pianeta, divenuto pericoloso per sé e per tutte le forme di vita terrestri nel momento in cui si è trasformato nel più abile estrattore e dissipatore di risorse naturali."

Andrea Bonifacio – “Rotte e naufragi tra i flutti della memoria”

Manager culturale e conservatore al Museo del Mare di Trieste, Andrea Bonifacio ci accompagnerà in una riflessione tra storia e progettazione culturale legata al patrimonio marittimo del Mediterraneo, in particolare per quella particolare porzione di mare che è l’Adriatico, così intimo per chi vive a Venezia e così selvaggio nelle sue propaggini che lambiscono Ionio ed Egeo. Richiama Baudelaire e il suo mettere insieme uomo e mare, così: “Entrambi siete tenebrosi e discreti: | uomo, nessuno ha sondato il fondo dei tuoi abissi; | mare, nessuno conosce le tue intime ricchezze: | tanto gelosamente serbate i vostri segreti! || Eppure da secoli innumerevoli | vi fate guerra senza pietà né rimorsi, | tanto amate la strage e la morte, | lottatori eterni, fratelli inseparabili!”

Daniele Capra – “L’arte: un sonar che rivela lo scoglio senza darti via di fuga”

Critico e curatore indipendente, Daniele Capra avrà il compito di riportare le riflessioni entro il perimetro dell’arte contemporanea. In vista dell’incontro del MudMa ci scrive “Gli artisti avvertono i problemi, le difficoltà, le tragedie, ma non danno risposte. E se le danno sono problematiche, dispersive e antiproducenti. Perché l’arte insegna a prestare attenzione, a cogliere le differenze, a non ignorare i dettagli, umani, relazionali, ambientali. L’arte è un sonar che ti avverte in anticipo dello scoglio, ma non ti fa cambiare rotta. Mostra l’abisso, ma non fornisce scialuppe di salvataggio”.

Alessandra Trevisan – “Leggere il mare con parole di donne”

Studiosa e scrittrice, Alessandra Trevisan compenetra di letteratura al femminile il mondo tutto al maschile della navigazione, portando testimonianze significative di quell’universo che il mare solleva appena si guarda con lo sguardo della letteratura. I suoi reading sono il riverbero dell’attività de Le Ortique, un gruppo di poete, scrittrici e studiose contemporanee che si muove tra l'Italia e l'Irlanda, impegnato nella riscoperta di autrici e artiste dimenticate. In forma di collettivo leggono, scrivono articoli, creano rubriche; registrano ad alta voce; organizzano eventi online e "podcast fest". Credono nella deformazione del canone letterario.